lunedì 26 settembre 2011

Sucre


Con l'autobus partiamo per Sucre, Marta e Ivert ci hanno scritto una mail dicendoci che e' bellissima. Prima di partire siamo sorpresi ella bellezza, efficenza pulizia della stazione degli autobus di Potosi. Sembra di essere a Francoforte e non sulle montagne boliviane. Il viaggio dura 5 ore e si scende a 2500 metri. Quando arriviamo siamo in un altro mondo. Le poverissime case di fango della montagna boliviana lasciano il posto a ville con piscina, le strade sono tutte asfaltate e il traffico automobilistico e' intenso. Il clima e'decisamente migliore e soprattutto si respira con facilita'. Dopo varie notti d'inferno a 4000 metri con la bocca secca e continui risvegli con la sensazione di affogare, di soffocare per la mancanza d'ossigeno, Sucre ci sembra un paradiso. La sensazione e' confermata quando entriamo nel nostro nuovo albergo con patio con giardino tropicale e pareti arancio. La stanza e' luminosa, spaziosa e aerata. Un paradiso. La sera ristorante nella sede dell'Alliance francaise, dove ci permettiamo una zuppa di pesce che neanche in Corsica. I camerieri sono cordiali e sorridenti, sanno cosa fare, nessun paragone con i musoni, imbranati della montagna.

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