giovedì 6 ottobre 2011

Missioni II

Anche la missione di Conceprion e' molto interessante e bella. Cominciamo ad avere forti dubbi sui nostri pregiudizi anticlericali. I Gesuiti sono stati qui per un centinaio d'anni prima che il Papa li richiamasse in Europa nel 1772 per non contrariare i commercianti di schiavi che avevano bisogno di manodopera. In cento anni non solo hanno costruito queste bellissime chiesetta e piazze, ma hanno anche inventato una variante della musica barocca costruendo una tradizione colta che dura fino ad oggi. Negli anni 60 un teologo architetto svizzero, Stephen Roth che Uffo ha avuto la fortuna di conoscere personalmente nel suo precedente viaggio, ha restaurato in modo superbo questo patrimonio, ricostruendo tra l'altro la capacita' di intagliare il legno e restaurare mobile e strumenti musicali da parte della popolazione locale. A meta' mattina lasciamo Conception alla volta di San Ignacio de Velasco non senza segnalare ai collezionisti che nel cortile dell'albergo e' parcheggiata una vecchia Ford 108 decappottabile che andrebbe recuperata e rimessa in ordine.
La strada per San Ignacio non ce l'aspetavamo. Prima abbiamo fatto una cado di un'oretta per fare benzina a l'unico gasolinero della città poi abbiamo stoicamente affrontato ore di sterrato nella giungla. Unica sosta in localita' San Fernando dove una famiglia vende coca cola ai passanti per arrotondare le entrate derivanti dall'allevamento degli struzzi e delle vacche. Posto speditissimo naturalmente senza elettricita' non si riesce a credere che si possa vivere la'. Poi incontriamo il primo acquazzone dellea stagione. Starà arrivando la stagione della pioggia? I giornali parlano di gravissimo danni causa siccita'. Uffo prende la guida e pochi km dopo c'e' un posto di blocco. Pensiamo che si tratti del solito pedaggio stradale ( queste strade sterrate nella giungla sono a pagamento) e invece e' il polizioto che controlla le patenti. Siamo vicini al confine col Brasile e sembra che il contrabbando sia fiorente. Naturalmente la patente di Uffo e' in macchina nel parcheggio dell'aeroporto di Francoforte sul Meno. Senza scomporsi Uffo dice un momentito, e si allí taña dal posto di blocco. Alessandro acense dalla machina e presenta al poliziotto la propría patente. Il poliziotto prende nota e Hasta luego, gracias, ripartiamo felici. Per fortuna non ha chiesto la patente internazionale perché quella l'aveva solo Uffo. Verso le 5 stanchi morti arriviamo a San Ignacio. Visita alla chiesa che delude un po', si vede subito che il restauro non e' di Roth. Poi due passi fino al lago artificiale dove i bambini fanno il bagno, gli adolescenti flirtano e gli uccelli coloratissimi svolazzano intorno. Tutto sembra un paradiso tropicale. Cena da un ristorante gestito da un ex fuoriuscito politico degli anni 70 che ci fa conoscere la chicha, una bevanda a base di mais ma non alcolica e poi a nanna dopo un paio di caipiriña che piacciono molto a Monica, ma anche a Uffo e a Grace e a Alessandro.