sabato 28 gennaio 2012

Andiamo a Yurimaguas

Il, lussureggiante patio nasconde al suo interno qualche decina di uccelli multicolori. Questi naturalmente si svegliano alle 5 con le prime luci (quando la caraffa di mojito sta esplicando con maggior forza il suo effetto trapanatorio sulle pareti occipitali del nostro cranio alcolizzato) e continuano imperterriti a dire cazzate fino alle 9. Gli uccellacci che gli albergatori di qui amano tenere in giardino sono spesso pappagalli parlanti per cui lo stormo non si limita a lanciare scomposte urla animali, ma le condisce con fonemi dal sapore spagnolesco (Olaaá, Olaaá, Currre, Currre). il risultato é un risveglio sgradevole. Piove e Tarapoto sotto la pioggia non ci piace (chissà perché un nostro amico di Trujillo la considera tanto bella?), decidiamo di fare l'ultimo pezzo di strada e di entrare nella regione di Loreto, grande quanto l'Italia e popolata da meno di novecentomila umani. Andremo a Yurimaguas sempre che la forte pioggia non abbia interrotto anche la strada oltre alle connessioni Internet.

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