sabato 11 settembre 2010

Il fiume Kootenai

L’Idaho segna il confine tra due americhe diversissime. Quella della costa ovest, multietnica, metropolitana, tecnologica, con forte e costante emigrazione e quella delle selvaggio west. Le citta’ scompaiono, la natura prende il soppravvento, le reserve indiane si moltiplicano, arrivano i bisonti, gli orsi lungo le strade, i saloon con la musica country e i cowboys col cappello in testa. Inizia il territorio dove nella seconda meta’ dell’ottocento i Sioux, i Piedi neri e i Cheyenne hanno opposto l’ultima resistenza e i Toro seduto e i Nuvola rossa si sono scannati con i generale Custer. Ma nel mezzo di tutto questo ci siamo arrivati per gradi. L’Idaho stretto tra il Montana e Washington segna la linea di confine. Quando siamo arrivati a Bonners Ferry, un paesino a 80 km dal confine col Canada non eravamo ancora coscienti che il panorama stava cambiando. Il direttore del museo ci accoglie con entusiasmo e ci invita a firmare il registro degli ospiti, siamo i primi italiani in visita! Poi ci introduce agli indiani Kootenai che vivevano lungo l’omonimo fiume. E che fiume! senza saperlo abbiamo seguito il suo corso per tre giorni poi l’abbiamo lasciato perche’ il fiume continua in Canada per centinaia di km. Comunque dopo Bonners Ferry, e un tentativo di raggiungere il Canada, interrotto da condizioni metereologiche non rassicuranti, siamo arrivati in quello che per ora e’ il piu’ bel campeggio del viaggio. In una valle dove il fiume compie un’ansa da sogno raggiungibile solo per strada non asfaltata.

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