lunedì 4 ottobre 2010

Challis

A Challis Grace finisce una traduzione e Ale legge le avventure di Moitessier, marinaio, navigatore, e sognatore. La piu' bella frase del libro va riportata per tuttii viaggiatori, sognatori. Dopo aver passato capo Horn dopo 6 mesi di mare senza scalo, dall'Inghilterra, solo su un veliero in un momento di estasi Moitessier immagina che gli amici gli scrivano che il suo sogno e' gia' realta'.... "Senti un po' vecchio mio, siamo ormeggiati, in otto barche, in un posticcino tranquillo. Cinque coppie con un figlio ciascuno; le altre tre hanno deciso di non averne, ma e' come se avessere cinque bambini. E i nostri cinque figli hanno quattro fratelli e sorelle.Vieni presto a raggiungerci... - Niente viviamo semplicemente, abbiamo piantato delle cose nella terra e crescono patate, taro, insalata abbiamo seminato dappertutto le nostre piante, le piccole foglie a cinque dita spuntano gia'! E abbiamo dei libri su scala planetaria scritti da veri sapienti. Vieni non abbiamo piu' bisogno di pronunciare la parola "quattrini" da quando siamo qui insieme, si sta bene, tutti al caldo, lascia gli altri, non occupartene, gli altri ci raggiungeranno un giorno, quelli che vogliono.vedrai, vieni!" Intanto forse il tempo sta cambiando forse dobbiamo andare al sud, fra un mese dobbiamo uscire dagli Usa. Domani andiamo verso la capitale che si chiama Boise.

domenica 3 ottobre 2010

Lost River

Questa strana valle desertica e' la valle del Lost River. L'hanno raggiunta per primi i trapper (cacciatori di pelle) della North western Company (la concesionaria della corona inglese che aveva il monopolio del commercio di pelle in tutto il Canada e che di fatto rappresentava l'impero). Accompagnato da un indiano Mohak ,MrAlexander Mc Kenzey aveva raggiunto queste zone per cacciare e ci aveva aperto delle fattorie per rifornire di carne i poveraggi che lavoravano nel grande nord fino all'artico. Poi gli inglesi se ne sono andati cacciati dall'espansionismo yankee e quando i primi coloni sono arrivati il ricordo di chi li aveva preceduti 40 anni prima era completamente svanito. Il nome Lost river (fiume perso) dipende dal fatto che il fiume che nasce ricco d'acqua sulle montagne si perde e si esaurisce nel deserto che abbiamo attraversato. Oggi arriviamo a Challis e ci fermiamo. Lungo la strada passimo davanti al monte Borah il picco piu' alto dell'idaho di 12662 piu' di 4000 metri.

sabato 2 ottobre 2010

Moose Crossing

Lasciamo Yellostone e rientriamo nell'Idaho da cui eravamo usciti 20 giorni fa. L'idea e' quella di raggiungere un'altro Dubois per seguire il famoso percorso indiano dei Nez Perces che, guidati da cheif Joseph ,attraversando Idaho, Wyoming e Montana, erano quasi riusciti, nel 1878, a fuggire in Canada . Come al solito e' finita male. Li hanno rinchiusi di nuovo in riserva e buonanotte. Va male anche a noi. Si accende la luce del cruscotto che dice "vai subito dal meccanico". Rientriamo sulla strada principale salutiamo i precursori del piercing e e puntiamo su Idaho Fall. Senza accorgercene siamo rimasti sulle montagne sopra i 1000 metri per quasi un mese e la discesa si sente. La temperatura aumenta, aumenta, aumenta ancora fino a farci accendere l'aria condizionata. Il Nord west a nostra insaputa vive in pianura con temperature superiori ai 30 gradi. Cerchiamo il meccanico (non era niente) facciamo benzina e ripartiamo per la montagna. La battuta del giorno. "Mangi qualcosa"? "Aspetta usciamo dalla citta' e ci fermiamo sotto un albero". L'albero successivo l'abbiamo visto dopo 4 giorni. Siamo entrati in un nuovo deserto. Bellissimo ma inaspettato ad est delle rocky e soprattutto caldissimo fino a quando abbiamo guadagnato in altitudine ed e' arrivata la sera. Ci fermiamo a Moose Crossing ( attraversamento delle renne) e andiamo a mangiare. Stasera ristorante.

venerdì 1 ottobre 2010

Le cascate

Giro memorabile nel parco. La domanda e': "sono piu' belle queste cascate o quelle di Foz de Iguacu"? Il branco di coyote che segue il branco di bisonti (restano di sicuro senza cena) sembra il meglio della vita animale che ci possa mostrare il parco.

giovedì 30 settembre 2010

Teton park

Ripartiamo. Ci aspetta il pittoresco passo di Togwotee (che ricorda davvero molto le dolomiti) e appena dopo la sorpresa. Tutte le piante hanno le foglie giallo acceso. E' arrivato l'autunno sulle rocky mountains anche se noi siamo sempre in maglietta. Capiamo che stiamo godendo di una estate fuori stagione del tutto inabituale per la zona. Poi entriamo nel Teton park che e' la continuazione sud del parco di yellowstone. Il personaggio della zona e' lo Snake river che serponton serpentoni scorrre gagliardo sotto le tettone innevate ad ovest. Scendiamo a Jackson perche' sulla carta sembra una citta' vera. In realta' e' uno di quei paesi di montagna baciati dal turismo invernale. Ricorda Cortina o Ortisei o Ponte di legno. Facciamo benzina, andiamo al supermercato e ripartiamo. La sera torniamo al vecchio campeggio di Grant village nello Yellowstone e ci cuciniamo una trota alla brace.

mercoledì 29 settembre 2010

Dubois

Dubois e' il west. Le case della Main street sono come quelle di mezzogiorno di Fuoco e Butch Cassidy (gran bandito) aveva un ranch qui. Probabilmente anche adesso gli abitanti sono solo rancheros. La montagna intorno e' bellissima sopratutto dove il pascolo lascia il posto ai sempreverdi. La sera andiamo al saloon dove cercano un socio per la gestione. Ci fermiamo e gestiamo il saloon? Ci pensiamo sopra un po' poi decidiamo di lasciar perdere. ll giorno dopo meglio ripartire.

martedì 28 settembre 2010

Dubois Wyoming

Ripartiamo per il Wyoming L'idea e' di aggirare da est il parco di Yellowstone e di entrare nel parco di Teton (l'allusione e' alla forma mammellare dei picchi montani) e tornare in montagna. Ma... Tutto e' come al solito troppo grande e la velocita' del nostro Tioga raramente raggiunge le 60 miglia (100 Km) all'ora. Capiamo perfettamente perche' i primi esploratori americani nel 1820 parlassero di "The Big American Desert" per indicare queste zone. Comunque poi i texani ci hanno portato le loro mucche a pascolare in questo semideserto sconfinato e cosi' passimo per una serie di villaggi surreali con i loro musei dedicati all'epoca d'oro di banditi, mandriani e ricchi speculatori che tra il 1860 e il 1890 hanno reso queste terre un'eldorado. Chilometri di calma, ogni tanto un benzinaio con rivendita di caffe' e sorridenti ragazzi e ragazze con grappoli di figli come nei film anni 50. Verso le 4 del pomeriggio arriviamo a Dubois e ci fermiamo.

lunedì 27 settembre 2010

Il nonno Giannino

Finalmente andiamo al famoso museo sul vecchio west: e' una vera delusione ma adesso sappiamo tutto di William Cody. Un libro delle sue gesta ci indica la data in cui il nonno Giannino vide a Brescia Buffalo Bill fare il buffone a cavallo. Era l'8 maggio 1906 che emozione per il nonno!!

domenica 26 settembre 2010

Relax

Giornata di pieno relax per Ale che si immerge in un libro sugli esploratori del grande nord Canadese e di lavoro per Grace che traduce in inglese le liti degli europei sui figli contesi o sugli affari illeciti dei nostri orgogliosi monopoli economici.

sabato 25 settembre 2010

Bufalo Bill

Decidiamo che ci fermiamo a Cody per qualche giorno anche perche' per lavorare abbiamo bisogno di internet. La citta' e' un museo vivente. I sosia di Buffalo Bill si susseguono. (Generlamente vecchi signori imbiancati coi baffi spioventi, il pizzetto la pancia stretta nella camicia aderente e strisce e il cappello gli stivali, gli speroni,il gilet ecc. Compriamo i regali per i bambini. Vere frecce indiane, calumet della pace, scudi di pelle. La sera festa in piazza e poi a cena da Adriano's (cibo scadente e personaggio non proprio esaltante).

venerdì 24 settembre 2010

Cody 1

La mattina sveglia presto (ore 6,30) per cercare di vedere gli orsi che sembra si mostrino all'alba. La strada intorno al lago e' veramente magica. I geiser, spruzzacchiano il loro vapore nell'aria illuminata dal sole che sorge davanti a noi sulle montagne. Capitain jack di billy joel e' sempre la colonna sonora. Fa freschino si vedono renne e coyote ma di grizli neanche l'ombra. Quanto arriviamo al bivio che porta alle cascate troviamo la valle ancora piena di nebbia. Giriamo a destra e puntiamo ad est per Cody dove ci dicono ci sia un museo fantastico. La strada e' delle piu' belle. Un lago dopo l'altro un kenion dopo l'altro ma la vegetazione si dirada sempre di piu'. Sempre di piu'. Un alltro lago (artificiale) e gli alberi sono spariti. Vuoi vedere che Cody e' nel deserto? Si'! La vediamo dall'alto. Dopo una galleria compare un'infinita vallata arida che ricorda l'interno della Tunisia o dell'Algeria. Alle 10 siamo in citta' e andiamo subito a vedere un bel museo sulle abitazioni e i personaggi del vecchio West. Cosi' scopriamo che William Cody, detto Bufalo Bill e' tra i fondatori della citta' anche se lui e' nato lontano. Nello Iowa.

giovedì 23 settembre 2010

Yellowston Old Fhaitfull

Oggi abbiamo visto il grande geiser old fhaitfull che butta l'acqua bollente a piu' di 80 metri d'altezza per alcuni minuti e poi si riposa per un'ora e mezzo. Un tempo ci buttavano dentro i panni sporchi e dopo poco uscivano belli puliti.

mercoledì 22 settembre 2010

Yellowstone Grant village

finalmente arriviamo al mitico parco di Yellostone dopo un viaggio da Bozeman non particolarmente interessante. Lungo la strada che sale al parco ci siamo fermati in un saloon sulla strada ad Emigrant, paese fondato da sciperanti stanchi di lavorare in miniera che (fallendo) hanno tentato di vivere liberi nel Montana. All'ingresso del parco sembra che le renne i daini e i cervi che stazionano nel piazzale d'entrata siano assoldate dal capo ranger. Comunque approfittando del sole ci facciamo un po' di giri tra i geiser che sbucano ovunque. La sera siamo stanchi e dormiamo al campaggio di Grant village in mezzo al bosco su un lago enorme a 2500 metri.

lunedì 20 settembre 2010

Bozeman

Per tre giorni siamo riamsti a Bozeman un cittadina a 1000 metri di altezza nel mezzo delle praterie. Grace doveva lavorare ma approfittando del sabato sera siamo andati a vedere un concerto country dal vivo. Il Locale non era veramente molto caratteristico, sembrava molto una casa del popolo, ma il popolo era veramente folk. Al suono dei Banjo e delle chitarre delle gridda di yahoo dei cantanti con cappello da cowboy, very cowboy col cappello e gli stivali facevano roteare affascinanti pioniere in jeans e camicetta rosa. Al piano di sopra la scuola di danza era gremita di ballerini che battevano il passo e si scambiavano le dame su musiche settecentesche. Come dice la Lonely planet “watch out! Montana is addictiv”. Siamo completamente montanadipendenti. Non pensiamo di uscire dalle praterie, senza stivali, cappello e camicia a quadri.

giovedì 16 settembre 2010

Indian language

We took the rental car back and drove on down towards Missoula. We passed the Flathead Lake which was again fantastic – enormous, about the size of Lake Como, with little islands in the middle. Unfortunately it was raining and we didn’t get quite such a good view as we could have with better weather. Halfway to Missoula we saw a sign for the National Bison reserve and decided to go and see it. It was well worth the trip. It was a drive which lasts about two hours (if you’re not driving an RV – then it takes much longer) you see lots of bison (of course) but also elks and many different kinds of deer and antelopes, e.g. whitetail deer, pronghorn antelopes etc. All along the road the road signs are bilingual - English and some Indian language – the Salish-Kootenai.

mercoledì 15 settembre 2010

Il Glacier National Park

We slept in Whitefish last night. Today we rented a car and drove it through the Glacier National Park in Montana. They would not allow vehicles longer than 21 feet to use the road and our RV is 29 feet long so we had to leave it behind and rent the car. The National Park is extremely beautiful. The Going to the Sun Road starts with a very beautiful alpine lake called McDonald’s Lake. We drove all the way up to Logan’s Pass and from the Visitor’s Centre we took a hike for a couple of miles up to the Hidden Lake. It was quite spectacular. The mountains there are higher than 7,000 feet and we saw some mountain goats. They were white and looked a bit like the centaurs in the Harry Potter movies. There are supposed to be grizzly bears there too, but fortunately we didn’t see any of them. This was the continental divide where water flowing down one side flows into the Atlantic Ocean and down another it flows into the Pacific and that flowing north flows into the Arctic Ocean.
Then we drove out of the other side of the Park and again the scenery was stunning. The east side of the Park was our favourite part. St Mary’s Lake has to be seen to be believed. We passed at just about sundown and wow!
We drove out of the park and on to the Blackfoot Tribe Indian Reservation. Here, we saw three black bears (not all together, like in Goldilocks) but separately, along the side of the road. They didn’t seem very interested in the traffic that was passing but more in what they were eating.
We have seen a lot of different kinds of deer, elk, mountain goats, etc.
We slept at Glacier Campground near the park entrance and it rained all night. This morning it was dark and cold when we got up.

domenica 12 settembre 2010

Montana

Siamo entrati in Montana. Il primo segnale ci viene dal cartello di una rivendita di sigarette nel mezzo del bosco.
“Dont’ pay Washington prices!! The chipest sigarettes for the next 3000 miles” (non pagare Washington, le sigarette meno care dei prossimi 5000 km”)
Il rivenditore e’ il primo con camicia a quadri, cappello da cowboy e stivali. Quando gli chiediamo come fa a vivere in quell posto cosi’ isolato, risponde: ‘I love it!” Il Montana e’ a pochi km. E infatti dopo poco arriva un paesino Troy dove andiamo al supermercato. Incredibile e’ le pareti sono ricoperte da enormi teste di alce, di cervi, di orsi imbalsamate. Siamo in un mondo di cacciatore. Riprendiamo la strada e ci fermiamo per una passeggiata sulle cascade del Kootenay. Fantastiche. Poi la valle ricomincia a risalire verso il Canada e dopo un’enorme lago format da un’orrida diga sbuchiamo nella valle di Eureka. Al benzinaio capiamo di essere in un altro mondo un cartellino ci avvisa che qualcuno vende 2 cavalli, 2 selle, il rimorchio per i cavalli e una tonnellata di fieno per 2000 dollari. Cominciamo a fare progetti ma ancora pensiamo che si tratti di un prezzo di svendita dovuto alla crisi economica. Capiamo che e’ qualcosa di diverso quando arriviamo al Saloon. Teste di fiere appese su tutte le pareti, cowboys che mostrano e smontano fucili e la barista ci spiega che il prezzo dei due cavalla e’ buono e che domain sarebbe andata dal benzianio ad informarsi anche se suo marito ha gia’ 5 cavalli e piu’ fieno di quanto sia necessario. Siamo nel West! La mattina dopo visitiamo il museo di Eureka che ci porta dentro un aspetto del west poco conosciuto. Prima che arrivasse la ferrovia, prima di Lewis e Clark (vedi post del 16 Agosto) qui erano arrivati solo i Francesi cacciatore di pelli che dal fiume Hudson avevano risalito i grandi laghi e raggiunto queste terre. Qui come ovunque i francesi si erano mischiati agli indiani e il museo di Eureka racconta la storia di Sophie Morigeau una donna mezzo sangue che commerciava in pelle prima du un territorio che arrivava fino a Spokane muovendosi con abilita’ tra le tribu’ indiane e gli insediamenti di dei coloni europei.

sabato 11 settembre 2010

Il fiume Kootenai

L’Idaho segna il confine tra due americhe diversissime. Quella della costa ovest, multietnica, metropolitana, tecnologica, con forte e costante emigrazione e quella delle selvaggio west. Le citta’ scompaiono, la natura prende il soppravvento, le reserve indiane si moltiplicano, arrivano i bisonti, gli orsi lungo le strade, i saloon con la musica country e i cowboys col cappello in testa. Inizia il territorio dove nella seconda meta’ dell’ottocento i Sioux, i Piedi neri e i Cheyenne hanno opposto l’ultima resistenza e i Toro seduto e i Nuvola rossa si sono scannati con i generale Custer. Ma nel mezzo di tutto questo ci siamo arrivati per gradi. L’Idaho stretto tra il Montana e Washington segna la linea di confine. Quando siamo arrivati a Bonners Ferry, un paesino a 80 km dal confine col Canada non eravamo ancora coscienti che il panorama stava cambiando. Il direttore del museo ci accoglie con entusiasmo e ci invita a firmare il registro degli ospiti, siamo i primi italiani in visita! Poi ci introduce agli indiani Kootenai che vivevano lungo l’omonimo fiume. E che fiume! senza saperlo abbiamo seguito il suo corso per tre giorni poi l’abbiamo lasciato perche’ il fiume continua in Canada per centinaia di km. Comunque dopo Bonners Ferry, e un tentativo di raggiungere il Canada, interrotto da condizioni metereologiche non rassicuranti, siamo arrivati in quello che per ora e’ il piu’ bel campeggio del viaggio. In una valle dove il fiume compie un’ansa da sogno raggiungibile solo per strada non asfaltata.

venerdì 10 settembre 2010

Da Yakima all'Idaho

Dopo Yakima abbiamo impiegato due giorni per arrivare sulle montagne dell’Idaho. La prima tappa e’ stata Spokane dove ci siamo fermata solo per dormire. Durante il viaggio abbiamo visitato un sito con alcuni tronchi fossilizzati (non particolarmente emozionante) e la simaptica citta’ di Moses Lake dove abbiamo mangiato bene e curato il camper dal meccanico ( cambio del filtro della benzina). Il giorno dopo abbiamo virato a nord appena entrati in Idaho e qui abbiamo incontrato la fantastica valle del fiume Kootenai.

lunedì 6 settembre 2010

Yakima

Oggi abbiamo lasciato Seattle e ci siamo messi in Marcia verso le montagne rocciose dell’Idaho e del Montana. La prima tappa, su indicazione di Lisa e’ stata Yakima nel sud est di Washington. Cercavamo un posto in citta’ dove non piovesse e con campeggio poco costoso per fermarci tre giorni in modo che Grace potesse finire una traduzione. Yakima e’ andata benissimo. Alessandro girivagava a iedi per la citta’ per fare spese, studiare la storia del west il biblioteca e cercare i ricambi del camper. Grace ha lavorato bene.

giovedì 2 settembre 2010

A zonzo con Silvia

Silvia e’ venuta in visita. L’abbiamo presa all’aeroporto di Seattle e siamo andati su un’isola nel Puget Sound che si chiama Whidbey. Entusiasmo per l’ospite e entusiasmo dell’ospite: abbiamo passto tre bellissime giornate a zonzo come al solito in visita a musei sui pionieri e paesaggi mozzafiato. In particolare il Deception pass, uno stretto braccio di mare che separa Whidbey dall’isoletta si Anacortes. Molto interesante anche il giro naturalistico nel bosco con la guida che ci ha spiegato come cresce un bosco e le particolarita’ di alcune piante (Douglas Firs, Sitka Spruce, Hemlock, Alders). Lunedi’ sera siamo tornati a Seattle e dopo una visita in citta’ siamo usciti a cena con Lisa.

domenica 29 agosto 2010

The Olympic Peninsula

Oggi abbiamo deciso di prendere il traghetto e di attraversare il Puget Sound per andare a vedere la penisola a Ovest di Seattle. La traversata e' stata veramente fantastica, la voglia di barca e di mare e' andava alle stelle mentre il ferry attravesava il fiordo calmissimo in una brillante giornata di sole. Impagabile
La costa nord della penisola e' un pardiso del turista. Con continue baie e insenature, la montagna ricoperta di pini verdissimi e belle citta' portuali. Di fronte lo stretto di Juan de Fuca separa gli Stati Uniti dal Canada.
Il giorno dopo siamo arrivati all'estremo nord ovest della penisola (Neah Bay) che coincide con il punto piu' a nord ovest degli stani uniti (esclusi Alaska e Haway). La zona e' la riserva degli indiani Makah. Bellissimo il mueseo di questa tribu di grandi marinai, pescatori di balene e leoni di mare

sabato 28 agosto 2010

Intorno a Seattle

Per il fine settimana siamo stati in giro sulle montagne intorno a Seattle. Con noi c'erano Lisa e Jake che ci hanno portato a vedere Snoquamy fall, una grande cascata vicino al paese di Twin Peaks - North Band - e siamo naturalmente andati a prendere un caffe' e una torta di mele nel locale della serie televisiva. La sera siamo arrivati a Leawenworth, un villaggio ricostruito negli anni 60 in puro stile bavarese, con albero della cuccagna in piazza e gerani ai balconi delle finestre. Purtroppo la domenica sera siamo dovuti tornare a Seattle perche' Jake doveva lavorare

mercoledì 25 agosto 2010

Seattle

Siamo arrivati a casa di Lisa alle 5 di sera. Ci siamo presentati, salutati, rivisti riannusati e siamo andati in spiaggia a bere birra e tequila. Dopo il tramonto ci siamo cucinati un salmone fresco fresco regalo di un vicino di casa di Lisa e la sera ci siamo addormentati sbronzi e felici.

martedì 24 agosto 2010

Verso Seattle

Prima di lasciare Portland abbiamo fatto un po' di lavori al camper (cambio dell'olio, transmission - che non sappiamo cosa sia ma andava fatta - e controllo dei liquidi) poi sperando di essere piu' fortunati delle volte precedenti siamo andati verso il mare. In effetti la nuvola oggi non c'era e a Canon abbiamo trovto una bella spiaggia larga e piena di luce e sole. La sera sosta in un brutto parcheggio del KOA, una rete di parcheggi per camper molto cara e poco attraente. La decisione e' di non fermarci mai piu' in un KOA.

martedì 17 agosto 2010

Portland

Portland si presenta come una classica grande citta' cioe' con code sulle autostrade di ingresso. E' anche una citta' sul fiume per cui grandi e altissimi ponti l'attraversano ed e' anche una citta' del nord ovest, ricca e colta, progressista e amichevole. Appena arrivati ce la siamo girati un po' a piedi. La parte vecchia sul fiume e' stata ristrutturata, in piccolo un po' come a San Francisco, e i vecchi depositi di merci del porto sono ora locali, sale di lettura, negozi con strade che si girano comodamente senza macchina. Abbiamo comprato dei Cd e del pane fresco poi ci siamo parcheggiati per qualche giorno in un parcheggio vicino al fiume e ci siamo fermati 4 giorni perche' Grace doveva finire un lavoro mentre Ale cercava in libreria di capire chi erano i settlers cioe' quelli che erano arrivati fino li in carovana dopo aver lasciato l'Europa.

lunedì 16 agosto 2010

Columbia river

Oggi abbiamo passato il mont Hood coperto di neve e siamo scesi (finalmente) nella valle del columbia river. Dopo la montagna ci siamo ritorvati in una valle molto tedesca, con case spioventi, coltivazione di mele e un'aria fresca e pulita. Non ci siamo fermati perche' eravamo impazienti di raggiungere il fiume che nella storia della colonizzazione americana del west e' molto significativo. In effetti tutta la zona e' piena di riferimenti alla spedizine di Clark e Lewis che tra il 1804 e il 1806, su mandato del presidente Jefferson avevano esplorato, primi tra gli anglosassoni, i territori del nord ovest. Fino ad allora oltre agli indiani solo i cacciatori di pelli francesi erano arrivati da queste parti. (per chi fosse interessato questo e' il link su wiki. C'e' anche una bella storia su un'eroina indiana che aiuto' i due esploratori. La sera abbiamo dormito lungo il fiume.

domenica 15 agosto 2010

Oregon

Quando abbiamo iniziato il blog eravamo a Blue River in Oregon, una tipica valle verde con fiume impetuoso su cui continuamente scendono gommoni di ragazzini che fanno rafting. Quando siamo ripartiti abbiamo attraversato le montagne verso ovest e in un paio d'ore ci siamo trovati a Sisters un paesino ristrutturato da vecchio west bellino anche se troppo turistico. In ogni caso il panorama era cambiato il verde Oregon si era trasformato in una semiarida distesa molto cinematrografica. Ed infatti dopo poco Sisters, verso nord abbiamo incontrato il Canyon, la riserva indiana e poi abbiamo cominciato a salire sul Monte Hood (Hood come Robin cioe' cappuccio). La sera ci siamo fermati sul classico laghetto montano in mezzo al bosco.

venerdì 13 agosto 2010

Siamo in viaggio da tre mesi

Siamo in viaggio da tre mesi. Firenze, Valcamonica, New York, Chesapeak bay, Los Angeles, Las Vegas, San Francisco, Oregon sono state le nostre tappe. Da un mese viviamo in camper (RV per gli americani cioe' veicolo ricreativo). In una bella valle dell'Oregon, la Mc Kenzey river valley, abbiamo preparato questo blog e ci siamo detti che finora e' stato molto bello

giovedì 12 agosto 2010

lunedì 9 agosto 2010

Tra la California e l'Oregon

Dopo San Francisco abbiamo ripreso la strada verso nord. Speravamo di risolvere subito il problema della proprieta' dell'RV perche' avevamo finalmente in mano il libretto di circolazione Purtroppo abbiamo dovuto aspettare ancora qualche giorno perche' Kandy, la signora che ci ha venduto il camper, ci mandasse alcuni documenti e poi abbiamo dovuto fare la certificazione antismog. Il tutto sulla costa Californiana, in una citta' chiamata Eureka che e' permanentamente avvolta in una nuvola fredda e nebbiosa. Alla fine siamo arrivati in Oregon. Bellissimo!! La costa e' da evitare perche' la solita fredda nuvola l'avvolge permanentemente ma l'interno e' un susseguirsi di boschi, fiumi, laghi, fattorie con cavalli, lama, alci ai bordi delle strade che pascolano beati.
Lo sport nazionale dell'Oregon e' la discesa dei fiumi sul gommone o la canoa, il rafting che prima o poi proveremo.

lunedì 2 agosto 2010

San Francisco

Che dire? addirittura meglio di quello che immaginavamo, veramente una citta' deliziosa e poi abbiamo rivisto Anne e conosciuto Angela e Martyn. San Francisco sembra avere assorbito tutto il meglio del mondo. Senza essere mostruosa come New York e' multietnica, multiculturale, bella e colta. Peccato che MarK Twain - spiritoso uomo del sud - avesse probabilmente ragione nel dire di aver passato l'inverno piu' freddo della sua vita in un'estate a San Francisco. (citazione da "e#Escape from Alcatraz")


martedì 27 luglio 2010

Le sequoie giganti

L'obiettivo non era chiaro e non era nemmeno chiaro quanto potevamo viaggiare, quanto e' grande la california e quanto lontonano il Canada' ma abbiamo visto che usciti dalla Deth Valley al nord c'era il mitico Josemite park e ad est il parco delle sequoi gicanti. abbiamo optato per quest'ultimo e tra strade sbagliate, strade troppo strette per il nostro Rv, e stanchezza abbiamo impiegato 4 giorni per arrivarci. Ne valeva la pena


sabato 24 luglio 2010

La Death Valley

Dopo 5 giorni ubriachi di Las vegas e di caldo siamo partiti con direzione nord (il nostro obiettivo e' sempre il Cnanada') e sulla strada ci siamo accorti che alla nostra sinistra c'era la Death Vally. Bellissima, entusiasmante ma non l'avessimo mai fatto a meta' luglio. 50 gradi e una strada interminabile. Bisogna tornarci d'inverno. Intanto pero' ci ha fatto guardare Zabrinsky point di Antonioni che consigliamo a tutti (anche a quelli che l'hanno gia' visto 40 anni fa)

domenica 18 luglio 2010

Las Vegas

Col nostro camper siamo subito andati a Las Vegas, (sogno di ina vita di Grace)

Las Vegas e' assolutamente da non perdere una citta'  - quella per i turisti - che offre un'emozione dietro l'altra. I mega alberghi sono molto piu' di quanto ci si immagina e si passano le giornate a visitare questi spazi incredibili rimanendo sempre meravigliati come succede solo a Venezia o Istambul o.... insomma indimenticabile

Abbiamo comprato l'RV

Oggi abbiamo finalmente comprato il nostro camper

Ancora non sappiamo quanto sara' difficile ottenere i documenti di proprieta'

lunedì 21 giugno 2010

La California: Chino Hills, Orange County, Los Angeles

 In California e' possibule comprare una macchina anche agli stranieri, c'e' Pamela che con suomarito Juan ci hanno felicemente ospitati e aiutati e c'e' il figlio di Huan Cristiano che mi ha fatto conoscere questi fantastici commercial dei Doritos

Giu' le mani dalla mamma
Trappola per topi
Promotion? Not in your future
Doritos samurai
Il lato piccante dei Doritos
Il lato dolce dei Doritos
Il lato duro dei Doritos

venerdì 21 maggio 2010

Chesapeake Bay

Dopo qualche giorno a NY siamo andati a trovare la sorella di Grace a Chesapeake Bay. Carl e Pat vivono in una bella casa nel bosco, sul mare. Vita da americani wasp con i figli grandi e molti nipoti. Mostrano una faccia nota e bella dell'America che non abbiamo piu' ritrovato in seguito.

venerdì 14 maggio 2010

New York

Siamo arrivati a Nwe York a meta' Maggio con l'idea di comparare il camper in 15 giorni, di visitare la citta', di aspettare la graduation di Lou e di partire per il Canada verso meta' giugno. Tutto piu' complicato del previsto siamo rimasti da Silvia fino al venti Giugno e poi per comparare il camper siamo dovuti emigrare in California da Pamela